Carini si trova ai piedi del Monte Saraceno, a nord-ovest di Palermo, e domina la pianura costiera urbanizzata del golfo di Carini. Nelle vicinanze si trovava l’antica Hyccara, di origine greca e distrutta durante la guerra del Peloponneso (secondo il racconto di Tucidide), ricostruita dai Romani, che gli Arabi chiamarono in seguito Qarinis.
Nel quartiere di Ciachea si trova una necropoli preistorica con tombe a forno, e le grotte della zona erano frequentate fin dall’età del bronzo.
Le principali attrazioni sono il castello Chiaramonte (XI-XII secolo), di origine arabo-normanna, e le catacombe di Villagrazia di Carini.

Castello di Carini

Il castello Chiaramonte di Carini fu edificato intorno all’inizio del XII secolo dal cavaliere normanno Rodolfo Bonello, compagno del conte Ruggero, su un’antica costruzione araba.
Intorno al grande cortile, gli edifici residenziali hanno due piani.
Si può vedere un bellissimo tabernacolo ligneo del XVII secolo nella Cappella con colonne corinzie, o ancora un bel soffitto a cassettoni decorato del XV secolo nella Sala delle feste del secondo piano a cui si accede tramite una scala esterna. Il camino porta lo stemma dei La Grua.
Al piano terra si trova una camera con volta a crociera e un antico muro esterno che conserva le tracce medievali. Un ampio soggiorno è diviso da due arcate a testata con una colonna centrale.
La torre del castello, dove si nota lo stemma degli Abbate, domina il sud del paese. Una terrazza è stata allestita per contemplare la città.

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La storia del castello è legata all’assassinio di una “baronessa” e alla sua leggenda.
La baronessa di Carini Laura Lanza, moglie di Vincenzo La Grua-Talamanca, fu colta in flagrante con il suo amante Ludovico Vernagallo dal suo padre Cesare Lanza, barone di Trabia, che li uccise entrambi il 4 dicembre 1563.
Si racconta che il fantasma di Laura Lanza vaga ancora nella fortezza senza pace e che all’anniversario dell’assassinio, il segno insanguinato della sua mano riappare sulle pareti.
La storia fu soffocata a causa del potere delle famiglie che non volevano perdere il loro prestigio. Solo la data della morte fu comunicata. Cesare Lanza fu assolto e divenne conte di Mussomeli l’anno seguente.
Solo nel XIX secolo la storia fu ricostruita dallo studioso Salvatore Salomone Marino, studiando racconti popolari.

Villaggio di Carini

Fuori dal castello si può scoprire nel centro del paese la Cattedrale di Santa Maria Assunta, con il suo interno seicentesco riccamente decorato con stucchi e affreschi, e accanto all’Oratorio della Compagnia del Santissimo Sacramento, tipico dell’arte decorativa in stucco della scuola di Giacomo Serpotta.

Catacombe di Villagrazia di Carini

Dopo il castello il sito più interessante di Carini sono le catacombe paleocristiane di Villagrazia di Carini dei IV-VI secoli della nostra era, estese oltre 3500 metri quadrati, che esistevano in epoca romana.
Sono le più vaste catacombe della Sicilia occidentale, scoperte da Salinas nel 1899, non lontano dal quartiere di San Nicola, l’antico centro della città romana di Hyccara, che era conosciuta per la sua ricchezza agricola.
Furono molto danneggiate dopo la loro scoperta, con la costruzione di una cava, il tracciato della strada 113, dei rifugi antiaerei, ecc. Una riabilitazione e degli scavi iniziarono nel 2000.
Queste catacombe sono caratterizzate da gallerie monumentali scavate nella roccia dall’uomo, nicchie e ipogei destinati alle famiglie nobili. Si trovano anche i più antichi e completi affreschi paleocristiani della Sicilia, con scene dell’antico e del nuovo testamento (tra cui il sacrificio di Isacco, scene con Mosè, l’Adorazione dei Magi) o della vita quotidiana e ritratti dei defunti. In particolare, i dipinti più significativi decorano le sepolture di bambini, con giovani ragazze che pregano sotto una pioggia di rose, un bambino con un puledro, o bambini accompagnati dalle loro famiglie in giardini che rappresentano il Paradiso. Le iscrizioni incise sono sia in greco che in latino.

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Spiagge e dintorni di Carini

In estate le varie spiagge di Carini e dintorni attirano un sacco di turisti, la popolazione della città è raddoppiata.
Ad est, Isola delle Femmine, un tempo piccolo borgo marittimo, è diventata una delle località balneari più apprezzate dai palermitani, con l’isolotto al largo incluso nella riserva naturale di Capo Gallo.
Nelle vicinanze la spiaggia di Capaci è fiancheggiata da bar che animano la vita notturna e attirano la giovinezza.

Alcuni siti naturali non mancano di interesse, come la grotta di Carburangeli o la grotta dei Puntali dove si trovano tracce del paleolitico e dell’età del bronzo, e il Baglio dei Pescatori, un’antica tonnara su una parte rocciosa della costa. Diverse torri di guardia costeggiano anche il territorio.

Il Bioparco di Sicilia è uno dei più grandi parchi zoologici del sud Italia, che ospita numerose specie di animali e presenta una zona preistorica con riproduzioni a grandezza naturale di dinosauri.

I comuni di Cinisi e Terrasini più a ovest, vicini all’aeroporto internazionale Falcone e Borsellino, sono villaggi tra mare e montagna, con belle spiagge, riserve naturali come a Capo Rama, antiche torri di avvistamento (Torre Alba, Torre di Capo Rama, ecc.), un piccolo porto di pesca, una gastronomia e tradizioni ancora vive, i monti Pecoraro, Palmeto e Montagna Longa, e a Terrasini un museo regionale con la sua mostra permanente dedicata al carretto siciliano.

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