Sulle pendici sud-orientali del Monte Catalfano che culmina a 376 metri, a pochi chilometri dal centro di Bagheria, gli antichi resti di Solunto si trovano in posizione panoramica di fronte al mare ed al Capo Zafferano, quasi 20 chilometri ad est di Palermo.

Al tempo di Tucidide, Kafara (che significa villaggio in fenicio) era una delle tre principali città fenicie – assieme a Panormos (Palermo) e Mozia – fondate intorno all’VIII secolo a.C. Si trovava più a sud dei resti di Solunto, verso il promontorio di Sòlanto. Vi sono stati rinvenuti pochissimi resti dovuti alla recente urbanizzazione, oltre a tracce sparse nel territorio circostante, come forni e abitazioni nei pressi della stazione ferroviaria e una necropoli sotterranea in contrada Olivella.

Storia

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Emilitron, verso, legenda punica KFR

Kafara fu probabilmente distrutta dal tiranno Dionigi di Siracusa nel 396 a.C., durante il conflitto contro i Cartaginesi, e una nuova città fu fondata più a nord da mercenari greci, sul monte Catalfano.
La nuova città ellenistica, Solunto (derivato da una parola greca o semitica che significa “roccia”) ha avuto una certa importanza, da cui provengono i resti archeologici che si vedono. Passò sotto il controllo romano nel 254 a.C. durante la prima guerra punica.
Questa città è apparentemente diminuita nel corso del I secolo d.C., per cause non identificate.

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Emilitron (dritto)

Al Museo Archeologico Regionale Antonio Salinas di Palermo sono conservati diversi reperti rinvenuti negli scavi ottocenteschi, come la statua raffigurante Zeus sul suo trono, con il corpo scolpito nel calcare locale e la testa in marmo bianco, mentre il trono è decorato con rilievi raffiguranti Ares coronato da Nike, Afrodite, Eros e le Grazie.

Sito archeologico

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Bronzo (dritto)

L’urbanistica possiede una pianta rettangolare di tipo ellenistico, attraversata da strade che si intersecano perpendicolarmente con un ampio viale che raggiunge l’Agora, la piazza pubblica e il teatro, passando per il Ginnasio, una delle case che erano le più sontuose della città, di 15 metri di altezza.
A nord-est dell’agora si trova una grande cisterna, di fronte ad un complesso termale con pavimenti a mosaico. Il teatro poteva ospitare circa 1200 spettatori. Una zona sacra risale all’epoca punica, con uno spazio sacrificale, il suo altare e un serbatoio per raccogliere il sangue degli animali.

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Bronzo (verso)

I quartieri di abitazione rettangolari (Insulae) sono disposti su strade perpendicolari, che occupano terrazze sul pendio, collegate da scale. Le case erano a più piani. Nel quartiere centrale i blocchi di case hanno dei peristili (cortili centrali con portici a colonnati), mentre altri quartieri, meno ricchi, avevano solo un semplice cortile centrale. La Casa di Leda merita attenzione per le sue dimensioni e i suoi pavimenti a mosaico.
Tra le terrazze, dei condotti (ambitus) canalizzavano l’acqua piovana, in particolare per l’approvvigionamento.
Un quartiere termale si trova a sud della città.

Antiquarium

L’Antiquarium di Solunto ha due diversi padiglioni: uno con tema urbanistico e architettonico del periodo ellenistico, con capitelli. L’altro è dedicato alla documentazione prodotta dai nuovi scavi e alla cultura della città, dalla sua fase punica all’epoca romana, con sezioni relative ai culti e agli usi funerari, alle produzioni artistiche e artigianali, ai materiali greci e romani, e alle scoperte sottomarine della zona.

Cartina

Informazioni

Area archeologica di Solunto
Via Collegio Romano, 90017 Solunto, Santa Flavia PA

Siti esterni