Destinazione originale, fuori dai sentieri battuti dai turisti internazionali, Bagheria è ricca di tesori, grazie alle sue numerose ville barocche edificate tra il XVI ed il XIX secolo.
È situata ad una quindicina di chilometri ad est di Palermo, vicino al litorale da cui è separata dal monte Catalfano e dal capo Zafferano, e vicina ai resti della città antica di Solunto.

Descrizione e storia

La città si trova ad est del golfo di Palermo (a 15 chilometri dalla capitale), in un territorio storicamente ricco di giardini e agrumi, coltivazioni sviluppate dagli arabi (fichi d’India, agrumi, mandorle e olive). La sua pianura fu popolata dai fenici, vicino alla città di Kafara (Solunto) sul promontorio orientale.
Nel XVI secolo, alcune torri di guardia furono costruite per proteggere le fattorie. L’urbanizzazione iniziò nel XVII secolo quando Giuseppe Branciforti, conte di Raccuja, vi si installò per costruire la Villa Butera. Fin dal XVIII secolo Bagheria era una meta privilegiata per la nobiltà palermitana, conoscendo la costruzione di numerose ville nobiliari.

È anche la città natale di Renato Guttuso (1912-1987), celebre pittore italiano a cui è dedicato un museo, e di Giuseppe Tornatore, regista italiano, che qui girò scene di Nuovo Cinema Paradiso e di altri film.

Ville di Bagheria

L’architettura delle ville è caratterizzata dallo stile barocco e tardo barocco.

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Villa Palagonia

La più nota è Villa Palagonia, detta anche “Villa dei mostri», per le originali statue che ornano edifici del XVIII secolo (mostri, serpenti, animali fantastici, cavalieri, caricature, …). Conserva una superba scala a doppia rampa, un salone degli specchi decorato con rilievi in marmo di personaggi, e una sala da ballo notevole con il soffitto a specchio e i suoi affreschi murali.

La Villa Cattolica, costruita nel 1736 dal principe di Cattolica Francesco Bonanno, è ispirata dai castelli con base quadrangolare e merlature. Una grotta artificiale sotto la dimora, la camera del Sirocco, serviva da rifugio quando soffiava il Sirocco proveniente dall’Africa.
Ospita il museo Renato Guttuso, con opere di quest’ultimo e di altri artisti contemporanei. La tomba del pittore si trova nel giardino.

La Villa Valguarnera dei principi Alliata di Villafranca, risalente al XVIII secolo, è anche notevole per il suo stile e la sua posizione panoramica, progettata in particolare da Catania Vaccarini, con le due ali che inquadrano il corpo centrale a formare un semicerchio. Conserva opere d’arte e affreschi, come nella sala ovale.

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Palazzo Butera

Il Palazzo Butera è la più antica residenza nobiliare di Bagheria, costruita da Giuseppe Branciforti, principe di Pietraperzia e Leonforte, che vi si ritirò dopo il fallimento a conquistare il trono di Sicilia. Fu concepito come un castello con due torri merlate e cortili. Le sale sono riccamente decorate, affrescate, lampadari in cristallo, ecc. Le terrazze sono incantevoli, con ringhiere in ferro battuto e antiche maioliche.

La Villa Ramacca fu costruita a metà del XVIII secolo da Bernardo Gravina, principe di Ramacca. È affittata per eventi come matrimoni.

Altri siti

Ci sono molte altre ville a Bagheria, di interesse variabile e anche molte torri di avvistamento sul territorio, costruite a partire dal XV secolo (ce ne sono otto).

Il museo del giocattolo e della cera Pietro Piraino a Bagheria, nel monumento neoclassico della “Certosa”, espone antiche bambole in porcellana, automi e antichi giocattoli meccanici.

Santa Flavia e litorale

Ai piedi della città antica di Solunto, Santa Flavia è un borgo marittimo con sul suo territorio resti sparsi dell’antico insediamento fenicio di Kafara (vicino alla stazione in particolare). Costeggiando una costa relativamente urbanizzata, si può passeggiare sul gradevole Lungomare Porticello appena a nord del porto fino alla punta Santa Nicolicchia, e ancora più a nord raggiungere il quartiere Sant’Elia con la sua bella caletta. Proseguendo lungo il litorale, spiagge precedono il promontorio Zafferano, dove un sentiero costiero e pedonale costeggia la bella costa frastagliata fino al faro.

Monte Catalfano

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Itinerari sul Monte Catalfano

Il parco del Monte Catalfano è una zona naturale tra Bagheria e il mare, di 300 ettari con diverse cime: Monte d’Aspra, Monte Catalfano e Monte Città dove fu costruita la città punica di Solunto.

Alcune pareti della montagna raggiungono un centinaio di metri di altezza. Il paesaggio è qua e là arido, ma in posti è ricco di agrumi, ulivi e una rara quercia spinosa, poi palme nane, fiori locali, orchidee selvatiche in primavera e ogni sorta di vegetazione mediterranea, a volte sorvolata da falchi pellegrini e tordi blu.

I sentieri raggiungono i punti panoramici che portano sulla costa, Bagheria e il golfo di Palermo. Alcuni scendono le pareti rocciose per raggiungere grotte, formate quando il Monte Catalfano era un isolotto immerso nel mare.
Un sentiero collega le grotte terrestri (in numero di otto), per quasi 4 ore, di cui una con il suo piano d’acqua da cui emerge una colonna, o la grotta dell’eremita, una cavità profonda 23 metri in cui sono state rinvenute ossa di un bue preistorico che viveva nel Pleistocene, e su una parete una pittura nera con una figura antropomorfa, probabilmente del neolitico.
In barca si possono visitare diverse grotte marine, partendo da Aspra, verso Capo Zafferano, che sono anche otto, visitabili a nuoto o in barca. Possiamo passare sotto l’arca dell’Arco Azzurro.
Un sentiero collega le grotte verticali chiamate zubbi, indicate da cartelli, in numero di cinque, sul Monte Irice e sul Monte Catalfano.

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