La catena montuosa dei monti Peloritani si estende a nord-est della Sicilia, per quasi 65 km, separando il Mar Ionio ed il Mar Tirreno, i due mari che si raggiungono allo stretto di Messina.
È delimitata a sud dalla valle del fiume Alcantara che la separa dalle pendici dell’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa. Si termina ad ovest con le cime di Rocca Novara e Montagna Grande, segnando il confine con i monti Nebrodi (la cui differenza è in particolare la natura geologica), e la cui altitudine raggiunge rispettivamente 1340 metri e 1374 metri.
Complessivamente, questo massiccio vede una successione di picchi e gole, lungo una cresta media che oscilla tra 800 e 1000 metri, con diverse vette tra 1100 e 1300 metri.

Dopo che l’uomo e gli incendi hanno raso al suolo la quasi totalità dell’antica foresta di latifoglie, la macchia si è diffusa in gran parte. Dalla fine del XIX secolo sono in corso rimboschimenti, con pini e latifoglie, che ridonano vigore forestale a diverse migliaia di ettari ormai protetti.
Numerosi sentieri sono stati allestiti per scoprire questi massicci. Alcuni costeggiano la linea di cresta del massiccio, mentre molti risalgono villaggi dalle valle, da strade o mulattiere, seguendo i valloni (detti fiumari, larghi letti di torrenti) e servendo antiche miniere.

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Monte Antennamare

Nei pressi di Messina, sentieri e una strada (a circa 20 km dalla città) portano al santuario dedicato alla Madonna di Camaro (detto Madonnuzza) costruito nel 1911 vicino all’antica foresta di Camaro, sul monte Antennamare.
Si può ammirare lo spettacolare paesaggio dei due mari: Ionio e Tirreno, non lontano dal Capo Peloro, e dove passano uccelli migratori.

Monte Scuderie e Fiumedinisi

Una bella passeggiata di 2 ore nella natura raggiunge uno dei più bei siti del massiccio, con il monte Scuderie che culmina a 1253 metri, nella « riserva naturale orientata Fiumedinisi e Monte Scuderi » attraversando valloni e boschi di latifoglie dove regnano falchi e poiane, passando davanti a vecchi grandi ghiacciai. Il panorama si estende dal mare alla penisola italiana e all’Etna.

La vetta è un vastissimo altopiano che conserva tracce del passaggio dell’uomo, dalla preistoria fino all’medioevo. Vi si trovava forse la città bizantina di Micos. Una leggenda molto antica narra che un favoloso tesoro sarebbe sepolto lì, che è ricercato dal medioevo, tanto dagli indigeni, quanto dai nobili o dai re di Sicilia!

Le valli sono state a lungo sfruttate per i metalli, come l’argento, l’oro, l’alluminio, il rame, il ferro …
Bellissimi sentieri risalgono i valloni a nord del villaggio Fiumedinisi, a cominciare dal fiume omonimo. Uno di questi segue la Valle Lameri che raggiunge il Piano Margi dove inizia una bella mulattiera salendo al Pizzo Sale.
La valle più bella è la Valle degli Eremiti sul fianco occidentale del monte Scuderie, dove il fiume è incorniciato da alte pareti, con una flora e una fauna fiorenti. Molti eremiti hanno abitato nelle grotte che vi si nascondono. Si possono anche scoprire le rovine di un santuario.

La dorsale peloritana

Si possono attraversare i monti Peloritani seguendo la sua dorsale per strada, per circa 70 km, partendo dal santuario di Antennamare presso Messina, fino a Portella Mandrazzi presso la Rocca di Novara di Sicilia.
Anche se è teoricamente carrabile, alcuni luoghi possono essere difficili e un fuoristrada è consigliato per evitare brutte sorprese.
Il sentiero collega le cime di Antennamare, del Poverello, della Croce, del Monte Fossazza, della Vernà (1286 m), di Montagna Grande (1374 m), Rocca Novara (1340 m), fino a Portella Mandrazzi (1125 m).
Numerosi assi secondari e sentieri passano per rovine di castelli, villaggi abbandonati, foreste e fiumi.

A Antennamare vicino a Messina, si può ammirare lo spettacolare paesaggio dei due mari (Ionio e Tirreno) e talvolta il passaggio di uccelli migratori.
Lungo il sentiero si può anche attraversare per accedere al Monte Scuderi (1254 metri), un bel posto pieno di fascino e storia (vedi sopra).
Porta Mandrazzi (1125 m) si trova in un bosco lussureggiante, vicino alla foresta di Malabotta.

Camino dell’Anima

Il Camino dell’Anima, collega a piedi il Santuario di Dinnammare alla Basilica Santuario di Tindari in 6 giorni, per 120 km costeggiando la Dorsale dei Monti Peloritani. Questo percorso è anche chiamato strada militare o “regia trazzera”, un’antica via di comunicazione, probabilmente utilizzata anche dai Romani.
Questo percorso è stato valorizzato dall’associazione di escursioni a piedi Peloritani (leggere www.camminareipeloritani.it).

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