A pochi chilometri da Aidone si trova il sito archeologico di Morgantina, resti di un’antica città frequentata dall’età del bronzo dagli Sicani autoctoni, poi dagli Siculi, dai greci e dai romani.
Vi sono le rovine dell’epoca ellenica greca, con i suoi edifici pubblici sull’agora, la palestra, i santuari, l’Ekklesiasterion, il teatro, e le case decorate con pavimenti in mosaici e affreschi murali.

Visita del sito

La città, protetta da antiche mura, si estende tra colline, in mezzo alle quali l’Acropoli si erge sulla cima del colle della cittadella, con i resti più antichi che sono le capanne circolari e rettangolari di un villaggio dell’età del bronzo (cultura di Castelluccio) e Sicani, o forse pure Morgeti.

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Morgantina col colle della cittadella

Era anche la zona sacra, con diversi templi tra cui il più grande del periodo arcaico, lungo 32 metri, risalente al VI secolo a.C.

Ai piedi dell’acropoli, il quartiere residenziale conserva interessanti case lussuose, coperte da pavimenti in mosaici, pareti ornate da affreschi. Tra questi, la casa del Capitello dorico, la casa di Ganimede (con il mosaico di Ganimede), ecc

L’Agora è la zona più interessante del sito, disposta su due livelli: quello del basso riservato ai riti sacri e quello dell’alto al pubblico e al commercio.
Le scale su tre lati probabilmente servivano da Ekklesiasterion per le riunioni pubbliche o cultuali.
Vicino al santuario trapezoidale dedicato a Demetra e Persefone, il teatro greco risale alla metà del IV secolo a.C. con 15 file di gradini.

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Agora e teatro greco

Più a est il granaio pubblico risale al III secolo a.C., con antichi forni per produrre ceramiche.

Nella parte alta dell’Agora, ci sono tre portici monumentali (Stoa), uno che serve da palestra, un altro dedicato al commercio e l’altro alle riunioni pubbliche. Al centro il macellum risale al II secolo a.C.

Tutte le scoperte dell’area archeologica di Morgantina sono conservate nel museo archeologico di Aidone e coprono un periodo che va dall’età del ferro al primo secolo a.C.

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Storia di Morgantina

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Litra (dritto)

Le tracce più antiche del sito risalgono all’età del bronzo (2100-1600 a.C.), con un villaggio di capanne sulla collina della Cittadelle, risalente alla cultura di Castelluccio, da cui sarebbero derivati i Sicani. Sul posto sono state trovate anche ceramiche micenee.
I Siculi venuti forse dal centro d’Italia, tra il XIV e l’XI secolo a.C., respinsero gli Sicani verso l’ovest della Sicilia. Tuttavia la leggenda attribuisce la fondazione della città ad un gruppo di Morgeti (venuti da Lucania), diretti dal mitico re Morgete, nel X secolo avanti la nostra era.

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Litra (verso)

Durante l’VIII secolo a.C., i greci cominciarono a stabilirsi in Sicilia, e verso il VI secolo a.C., dei greci d’origine Calcidica si stabilirono in Morgantina, per mescolarsi agli abitanti, cosa suggerita dalla mescolanza di elementi culturali nelle pratiche funerarie.
La città sarebbe stata distrutta alla fine del VI secolo avanti la nostra era dal tiranno Ippocrate di Gela, e ancora una volta nel 459 a.C. da Ducezio, re dei Siculi, durante una rivolta contro il dominio greco.
Dopo la sconfitta dei Siculi, nel 450 a.C. il territorio passò sotto il dominio di Siracusa e fu in seguito venduto a Kamarina nel 424. Nel 396 il tiranno Dionigi di Siracusa se ne impadronì in una campagna per estendere il suo dominio in Sicilia, nel contesto dei conflitti con Cartagine. Ma gli abitanti di nuovo al giogo siracusano accolgono l’esercito punico (Cartagine) diretto da Magone II nel 392.

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Doppia litra (dritto)

Intorno al 340 a.C., Timoleonte sconfisse i Cartaginesi, cacciò Dionigi II di Siracusa e sbaragliò le città greche dai tiranni per imporre regimi oligarchici.
Ricostruì la città sull’altopiano, con un recinto, un tracciato urbano ortogonale, il santuario in onore di Demetra e di Persefone, l’Ekklesiasterion, il Bouleterion, ecc. Molti coloni venuti dalla Grecia vi si stabilirono.
In un conflitto civile, Agatocle si impadronì di Siracusa con l’aiuto di 1.200 soldati di Morgantina nel 317 a.C. Edificò l’agora della città.
Sotto il regno di Gerone II (275-215 a.C.), il tiranno di Siracusa, Morgantina ha raggiunto il suo più grande sviluppo, con quasi 10.000 abitanti.
Durante la prima guerra punica tra Roma e Cartagine, Morgantina e tutta la Sicilia orientale erano sotto Gerone II alleata dei Romani. Ma alla morte di quest’ultimo, suo nipote Geronimo è all’origine del ribaltamento dell’alleanza per Cartagine. Più tardi, la città resistette ai romani nonostante la caduta di Siracusa nel 212 a.C. Fu assediata e distrutta nel 211 a.C. da Marco Cornelio Cetego, poi offerta ai mercenari ispanici guidati da Moeric per aver permesso al console Marco Claudio Marcello di conquistare Siracusa dopo tre anni di assedio (durante il quale morì Archimede). Delle monete coniate in questo periodo porta la leggenda «HISPANORVM».

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Bronzo, Hispanorum

Di dimensioni più ridotte, la città rimase un importante centro commerciale, produttore di mattoni e ceramiche, cereali (grano, orzo), olio e vino.

Diodoro di Sicilia ricorda che Euno, capo della rivolta servile del 135 a.C. originario della Siria, che condusse gli schiavi di Enna a ribellarsi, fondò un regno, che fu represso dalle legioni romane, e tenuto prigioniero a Morgantina, che si era ribellata.
Durante la seconda guerra servile (105-101 a.C.), Morgantina fu assediata dal capo ribelle Salvio e forse è pure stata occupata.

Morgantina è stata gradualmente abbandonata dal I secolo prima della nostra era.

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