Situato nel cuore di un incantevole territorio collinare, Troina è un comune con antichissime origini, che sorge a quasi 1.100 metri sul livello del mare, a sud del massiccio boscoso dei Nebrodi.
Dal centro storico il panorama abbraccia una grande parte dell’isola, dall’Etna alla costa ionica, passando per i Nebrodi e le Madonie.
È stata inserita nella lista dei “borghi più belli d’Italia” (sito).

Storico

Di origine greca, la città era bizantina prima di passare sotto la dominazione araba. Nel 1040, un corpo di spedizione bizantino inviato da Costantinopoli per attaccare gli arabi si stabilì a Troina e combatté nella vicina Cerami. Alcuni normanni ci erano stati arruolati, incluso Guglielmo Braccio di ferro, che avrebbe ricevuto il suo soprannome uccidendo l’emiro di Siracusa con una lancia.
Nel 1062, durante la conquista della Sicilia da parte del conte Ruggero d’Altavilla (fratello del precedente Guglielmo), vi stabilì la prima capitale normanna dell’isola. Fece della città la sua roccaforte e il punto di partenza delle campagne militari, costruendo la prima chiesa dell’isola dedicata alla Vergine Maria nonché la prima cattedrale normanna in Sicilia.

 

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Visita

Nel centro storico rimane una parte della cattedrale normanna di Maria Santissima Assunta, compresa la torre, costruita a partire dal 1060. Successivamente fu ampiamente rimaneggiata, soprattutto in epoca barocca.
Sotto la cattedrale si trova l’Oratorio dei Santi Sacramenti (o dei Bianchi). Corrisponde alla cripta e al transetto dell’antico edificio normanno, originariamente dedicato al culto di Santa Lucia. Un’iscrizione ricorda il passaggio di Papa Urbano II nel 1088 che vi celebrò la messa.

La Torre Capitania, che era la torre centrale dell’antico castello, oggi ospita un museo. Da un lato c’è la pinacoteca comunale, che conserva bellissimi dipinti provenienti da diverse chiese locali. L’antiquarium archeologico fondato nel 2015 espone invece alcuni dei più importanti reperti del territorio, risalenti al Neolitico per i più antichi, con anche oggetti funerari della necropoli ellenistica, e altri di epoca romana, bizantina e araba.

Scopriamo anche resti greco-romani, compresi i resti di fortificazioni del IV secolo a.C., e diverse interessanti chiese tra cui San Biagio di origine medievale, oratori, San Nicolò, Sant’Agostino associato al suo convento di origine paleocristiana, i resti dell’ex monastero dell’Arcangelo San Michele (detto monastero vecchio) dell’XI secolo, che era un importante monastero basiliano, o i resti del nuovo monastero dell’Arcangelo Michele del XVIII secolo.
La chiesa di Santa Lucia fu fondata nel XVI secolo, la cui parete laterale sud comprende una porzione dell’antico recinto greco.
San Nicolò Scalforio è una chiesa di epoca medievale, il cui campanile e un passaggio sotterraneo corrispondono ad una porta di una cinta muraria normanna.
La chiesa di San Silvestro Monaco è particolarmente venerata perché conserva le spoglie del santo patrono San Silvestro di Troina che vi sono sepolte.
Ai piedi del paese, su una parte delle terme romane, rimangono rudere della piccola chiesa bizantina della Madonna della Catena, di cui ingloba muri e pavimenti.

Un museo della fotografia Robert Capa è stato fondato nel 2020 nel Palazzo Pretura, che espone 78 foto inedite del fotoreporter di guerra, sulla II guerra mondiale in Italia.

Nei dintorni, oltre al parco dei Nebrodi, si trova il lago artificiale dei Sartori, il più alto della Sicilia.

Folklore e gastronomia

A maggio si svolgono le processioni di Rami e di Ddarata, rispettivamente la penultima e l’ultima domenica del mese, dedicate a San Silvestro.
Il primo sabato di giugno, la processione trasporta le reliquie del santo e il giorno successivo il corteo storico della Cavalcata, in ricordo dell’entrata dell’imperatore Carlo V in Troina.

Si possono citare alcuni prodotti gastronomici tipici di Troina, primo fra tutti la vastedda cu sammucu, focaccia di farina, uova, crema di formaggio e salame ; i ‘nfasciatieddi, biscotti al vino di fichi; cannoli al forno ; i biscotti cudduri, tipici del Natale a base di mandorle, pistacchi, nocciole e fichi ; e la piciocia, un piatto contadino a base di farina di piselli, ceci e piselli.

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