Montalbano Elicona è un bellissimo borgo arroccato a più di 900 metri di altitudine, tra i monti Nebrodi e i monti Peloritani, non lontano da una foresta secolare.
Si distingue dapprima per il suo castello, ereditato dal medioevo, di cui la parte più antica è una fortezza, e la più recente è un palazzo reale. Conserva anche un centro storico che favorì lo sviluppo del turismo, dove si può percorrere un complesso labirintico di vicoli medievali, di cui ogni strada porta tracce della lunga storia dei luoghi, con gli antichi portici, le belle chiese e le opere d’arte. Questo patrimonio ha valso a Montalbano la sua iscrizione tra i «borghi più belli d’Italia» (link).

Visita

All’estremità orientale dello sperone roccioso che corona la collina, si erge l’edificio più importante della città, il castello di Federico II, che è anche uno dei più bei castelli medievali di Sicilia. Si suddivide in due parti, una di origine bizantina e araba sulle alture, fortificata dai normanni e dagli Svevi, e l’altra è un palazzo fortificato aragonese al di sotto del precedente. La prima è una fortezza rettangolare con due torri, una di sezione quadrata e l’altra pentagonale, con un muro di cinta merlato di origine sveva ben conservato (intorno al 1270). Quanto al palazzo reale, fu costruito da Federico II d’Aragona per farne la sua residenza estiva, tra il 1302 e il 1308. La parte più importante dell’edificio è la cappella reale, di origine bizantina. Un importante restauro fu effettuato negli anni ’80. Tuttavia, i merloni erano in origine a coda di rondine (secondo la pratica detta Guelfa, come quella degli Svevi e degli Aragonesi), e sono stati trasformati in merlonirettangolari (che è un’architettura detta Ghibellina).
Il castello ospita due musei medievali, uno dedicato alle armi, con ad esempio la panoplia del cavaliere, l’altro dedicato agli strumenti musicali dell’epoca.

Ad ovest del castello, la cattedrale Santa Maria Assunta e San Nicolò Vescovo domina la piazza dall’alto di una scalinata. Di origine medievale, fu ampliata nel 1654, con le navate laterali e il campanile. Conserva in particolare una bella statua in marmo di San Nicola attribuita alla scuola di Gagini, un crocifisso ligneo del XV secolo, o una Cena attribuita alla scuola di Guido Reni.
A nord del promontorio si gode di un bel panorama dal belvedere Portello, che porta fino alla costa e alle isole eolie.
Più in basso, la graziosa chiesetta dello Spirito Santo, risalente al XIV secolo, si trova nei pressi di Porta Giovan Guerino.
Proprio ai piedi del castello, ad est, la chiesa di Santa Caterina custodisce un bel portale romanico, risalente agli inizi del Trecento, e conserva un’importante statua marmorea della santa, della scuola di Gagini.
Ad est di questo quartiere, al limite dell’urbanizzazione più recente, il santuario seicentesco di Maria Santissima della Provvidenza conserva una statua lignea della Madonna del XVI secolo che viene portata in processione il 24 agosto.

Si trovano anche bei portali sugli edifici della città, tra cui quelli della casa Messina-Ballarino con i suoi due portali barocchi del XVII secolo, o quello della casa Mastropaolo del XVIII secolo.

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Storia

Ci sono due ipotesi principali sull’origine del nome della città. Una sostiene che provenga da “Monte Abeanus” (che significa Monte Bianco), forse a causa della frequente neve invernale a più di 900 metri di altitudine. L’altra sostiene che venga dall’arabo “al-Bana” (che significa ottimo posto).

Montalbano era già una fortezza fortificata in epoca bizantina, nel IX secolo. Con l’arrivo dei normanni verso il 1061 vi si installò una colonia di origine longobarda, originaria della regione del Monferrato. Sotto il controllo diretto dello stato, il castello fu ampliato.
Nel 1211 l’imperatore Federico II di Svevia concesse la fortezza in dote alla sua prima moglie Costanza d’Aragona. Tuttavia, come altre colonie lombarde di Sicilia, si ribellò contro l’imperatore prendendo parte al Papa, e Federico II la distrusse nel 1233. I suoi abitanti furono deportati in diverse città. Tuttavia Federico II ricostruì il castello a causa dell’importanza strategica del sito. Nel 1262 il re Manfredi I elevò Montalbano come contea.
Il periodo più prestigioso della città iniziò con l’arrivo di Federico II d’Aragona che vi installò la sua residenza estiva dal 1302 al 1308.
Il feudo fu in seguito posseduto da diverse famiglie, come gli Lancias nel XV secolo. Nel XVII secolo il suo statuto fu elevato in ducato e rimase governata dalla famiglia Bonanno fino al 1805.

Argimusco e foresta di Malabotta

A sud di Montalbano, una riserva naturale istituita nel 1997 (Riserva Naturale Orientata Bosco di Malabotta) si estende al confine tra i monti Nebrodi ad ovest e i monti Peloritani ad est.
Verso nord di questa zona, l’altopiano di Argimusco situato a più di 1000 metri di altitudine comprende un gruppo di megaliti di arenaria con forme originali e curiose – probabilmente dovute all’erosione naturale -, in un bellissimo ambiente naturale e panorami. Alcuni attribuiscono proprietà astronomiche a queste rocce, che sarebbero state lavorate dall’uomo.
A sud, il bellissimo bosco di Malabotta si estende per alcuni chilometri con alberi secolari, tra cui querce, lecci, ecc

Tradizioni e gastronomia

Le produzioni locali girno attorno all’allevamento di pecore, salsicce, formaggi come la ricotta e la provola, oppure olive e legumi.
Si cucinano pasta e fagioli, tra cui maccu e maccheroni con prodotti come finocchio, maiale, ricotta, ecc.
I dolci tradizionali sono a base di ricotta e a volte di nocciole. I biscotti all’anice (Cu ciminu) sono tradizionalmente degustati a Pasqua.
Durante le feste di agosto si preparano la pasta ncasciata, stufato di vitello e di montone, con polpette di carne, melanzane e pangrattato.
Un altro piatto locale popolare sono il lempi e trori, fagioli cucinati con piselli gesso, mais, lenticchie, ecc.
I frittui sono un’altra specialità, che mescolano diverse parti di maiale cucinate insieme con strutto, tra cui carne magra, grasso, cotenne, trippe, cuore e fegato.

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Informazioni

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