Oltre a questo articolo dedicato alle chiese della città, scopri anche i principali edifici religiosi con gli articoli su Piazza Duomo e la sua cattedrale, quello sul monastero benedettino con la Chiesa di San Nicolò, oltre a quelli della Via Etnea e la Via Crociferi, dove in quest’ultima via si susseguono diverse chiese barocche.

Chiesa della Badia di Sant’Agata

A nord della cattedrale, la chiesa della Badia di Sant’Agata su Corso Vittorio Emanuele è emblematica dell’arte di Giambattista Vaccarini, l’architetto che ha contribuito maggiormente alla ricostruzione barocca di Catania.
È accompagnata da un monastero, costruito a metà del XVIII secolo sulle rovine della vecchia chiesa.
Questo capolavoro architettonico si distingue per la sua facciata con le sue forme convesse e concave alternate, il suo portale e la sua imponente cupola. Le decorazioni interne sono all’altezza dell’esterno, ma il tutto rimane sobrio, con i stucchi bianchi, altari, statue e marmi del pavimento.

Chiesa e convento di San Placido

Il Convento di San Placido è uno dei monumenti più importanti di Catania. A 4 metri sotto il livello del suolo si trova la presunta casa di Sant’Agata, risalente al II secolo d.C.
Dopo la ricostruzione del monastero nel XVII secolo, si trovano nel suo cortile i resti quattrocenteschi del Palazzo Platamona.

La ricostruzione della Chiesa di San Placido ad opera di Itaar fu completata nel 1723. La facciata barocca in pietra bianca è concava nel centro, preceduta da un cancello convesso in ferro. La sua porta è incorniciata dalle statue dei Santi Placido e Benedetto, e più piccole, quelle di San Scolastico e Santa Gertrude.
L’interno decorato con marmi e stucchi è a navata unica con semi-colonne scanalate lungo le pareti. I quattro altari laterali con bassorilievi marmorei comprendono dipinti di Michele Rapisardi e Giuseppe Napoli.
L’altare maggiore è in marmi policromi e l’abside è decorato con due grandi tele di Michele Rapisardi e in basso due tele di Tullio Allegra.

Chiesa di Sant’Agata al Carcere

La giovane Agata sarebbe stata rinchiusa nella prigione di questo luogo, prima e dopo il suo primo martirio (quando le fu tagliato il petto). Ricevette lì una visita da San Pietro e dall’angelo, poi fu condannata a bruciare il 5 febbraio 251.
Sant’Agata in Carcere è diventata un importante luogo di culto a Catania, dove ogni anno gli abitanti si uniscono a migliaia al santuario in occasione della festa della santa.

L’edificio è anche un tesoro di storia e arte, conservando parte delle mura greche del V secolo a.C. e strutture romane. Una cappella sarebbe stata eretta nell’VIII secolo d.C.
Strutture quattrocentesche si trovano nel presbiterio con campata gotica sorretta da quattro colonne con capitelli corinzi.
Il progetto dell’architetto Francesco Battaglia per la ricostruzione dopo il 1693, ampliò l’edificio, con una nuova facciata barocca impreziosita da un antico e bellissimo portale romanico (in stile pugliese) proveniente dalla distrutta cattedrale.
L’interno conserva un antico reliquiario, tracce delle orme di Sant’Agata, e soprattutto una preziosa pala d’altare raffigurante la santa condotta al martirio (di Bernardino Niger, 1588). La cripta è di origine romana.

Madonna del Carmine

I Carmelitani arrivarono in Sicilia a metà del XIII secolo, dal Monte Carmine in Palestina, dove fondarono un convento nella vecchia chiesa di Santa Lucia nell’VIII secolo.
Completamente distrutta dal terremoto del 1693, la basilica del santuario di Maria Santissima Annunziata al Carmine fu ricostruita con il convento in una grandiosa architettura, la cui sorprendente facciata è opera di Battaglia, con i suoi alti colonnati e sopra il portale è la statua della Madonna del Carmelo.

Cappella Bonajuto

La Cappella Bonajuto (o Salvatorello) è un edificio religioso bizantino, costruito tra il VI e il IX secolo d.C.
È uno dei pochi edifici bizantini sopravvissuti a Catania, situato all’interno del barocco Palazzo Bonajuto.
Oggi è a 2 metri sotto terra. Ci sono testimonianze medievali e quattrocentesche sfuggite a vari terremoti.
Il palazzo fu costruito a partire dal XV secolo dalla famiglia Bonajuto. Era dedicata fino al XVIII secolo al Santissimo Salvatore.

San Gaetano alle Grotto

Questa chiesa ottocentesca, dalla modesta facciata, anticamente chiamata Santa Maria alla Grotta, si distingue per la sua grotta.
Una ripida scalinata conduce a questo antico ipogeo, le cui pareti hanno perso quasi tutte le tracce di affreschi. Dapprima una cisterna romana, sarebbe diventata un luogo di sepoltura nel III secolo d.C., considerata la prima sepoltura di Sant’Agata, sopra la quale i bizantini fondarono successivamente una cappella.

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