Si può benissimo scoprire il territorio dell’Etna in auto, passando in particolare per le due stazioni di alta quota, tra cui quelle del rifugio Sapienza e di Piano Provenzana.
Il tragitto proposto è di circa 165 chilometri, senza le deviazioni proposte, che si può effettuare in un giorno, partendo da Nicolosi – ma alzandosi presto – oppure approfittarne in due giornate, ad esempio con una tappa a Linguaglossa o a Randazzo.
Attraversa i siti più interessanti della parte inferiore del vulcano.
Inoltre, diversi punti di partenza per escursioni si incontrano su questo percorso, che non vengono menzionati qui, ma che è possibile consultare sulla pagina ascensione dell’Etna o sugli itinerari indicati sul sito ufficiale del parco.

Percorso attorno all’Etna

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Da Nicolosi, dove è facile trovare alloggio, si trova la sede del Parco dell’Etna. Questa vivace citta, sia d’estate che d’inverno, è considerata come la porta d’ingresso all’Etna. Il suo museo Volcanologico presenta la storia e i fenomeni che animano il vulcano e il suo territorio.
All’uscita del paese dirigendosi verso la montagna si scopre l’imponente massa dei Monti Rossi, i crateri che si sono formati durante l’eruzione del 1669, e le cui colate di lava distrussero una parte di Catania e si immersero nel mare.

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Salendo la strada SP 92, si passa ai piedi del parco del Monte Vetore (con una cima a 1.820 metri di altitudine), che domina il Grande Albergo dell’Etna, una struttura ormai in vendita che fungeva da base per gli escursionisti.
4 chilometri di strada più in alto, si raggiunge il rifugio Sapienza (a 1.910 metri di altitudine), il punto più alto che si può raggiungere per strada, con i due bei crateri Silvestri. Da qui, la funivia sale in 15 minuti a Montagnola (2.500 metri di altitudine) da dove si può proseguire la salita fino alla cima con un servizio fuoristrada, o a piedi (guida obbligatoria).

La strada scende poi fino a Zafferana Etnea (19 km più lontano), costeggiando la parete meridionale della Valle del Bove.
A circa 11 km di Rifugio Sapienza, una strada di 5,5 km conduce al Monte Pomiciaro, sotto la Valle del Bove, con uno splendido panorama sul Val Calanna e le sue colate laviche del 1992, fino alla costa.

Citiamo un parco tematico per grandi e bambini, Sicilia in Miniatura, a meno di 4 km prima di arrivare a Zafferana, con diversi itinerari : per scoprire il mondo dei dinosauri, l’era glaciale, il passato dell’Etna e la Sicilia in miniatura con i più prestigiosi monumenti dell’isola.

Da Zafferana si prosegue per 7 km verso Milo, poi Fornazzo dove si imbocca la strada che sale il versante sud-est del vulcano. Dopo 12 km di salita, un bivio conduce al rifugio Citelli situato in un antico cratere a 1740 metri di altitudine. A metà strada, un sentiero conduce ai monti Sartorius, bocche effusive apparse nel 1865.
Riprendendo la strada successiva all’ascensione, si incrociano le colate di lava dei monti precedenti, e a meno di 3 km di distanza si imbocca la strada che conduce a Piano Provenzana (1.810 metri di altitudine), dove si arriva dopo aver attraversato una parte di vaste pinete. È con la Sapienza l’altra stazione di quota, dove si trova anche un servizio fuoristrada che conduce ai crateri della cima. In inverno si può godere degli impianti di salita e delle piste di sci di fondo. Nel 2002 una colata di lava distrusse una parte della stazione. Un sentiero risale questa colata fino alle bocche eruttive, a circa 30 minuti a piedi.

Si scende verso Linguaglossa (a 19 km) attraversando la bella pineta. In questa città, al centro della produzione vinicola dell’Etna Rosso, il Proloco ospita un piccolo museo dedicato alla flora, alla fauna e alla geologia dell’Etna, nonché una sezione etnografica con oggetti di antica attività agricola e artigianale.

Proseguendo verso Randazzo (20 km più avanti) per la SS 120, si attraversano alcuni piccoli borghi situati nel cuore del territorio viticolo.

Una strada alternativa per arrivare a Randazzo è la SP Etna Settentrionale, che si imbocca da un incrocio situato scendendo da Piano, a 3,5 km prima di arrivare a Linguaglossa. Taglia le pendici settentrionali dell’Etna ad un’altitudine più elevata di quella precedente, raggiungendo i dintorni di Randazzo, senza attraversare i vigneti e i borghi, ma incrociando diverse colate di lava di un paesaggio piuttosto selvaggio.

Poco prima di Randazzo, si incrociò la colata del 1981 che minacciò seriamente la città. Situata sulle rive dell’Alcantara, è una delle città più interessanti del giro dell’Etna, conservando un’impronta medievale con le sue facciate in pietra vulcanica nera, bei monumenti e due musei (uno dedicato alle scienze naturali, l’altro all’archeologia).

Dopo Randazzo, seguendo la SS 284, un bivio a circa 11 km conduce a Maletto, da dove si può fare una deviazione di 10 chilometri attraverso la SP 159 per visitare l’Abbazia di Maniace, fondata nel 1174. Fu donata da Ferdinando II di Borbone all’ammiraglio Nelson nel 1799, dove l’antica residenza della sua famiglia è designata “castello di Nelson”.

Proseguendo con la SS 284, si attraversa l’altopiano di Maletto fino a Bronte (a 6 km dall’incrocio per Maletto), nota per i suoi pistacchi.

16 km dopo Bronte, Adrano è un’altra città che conserva un patrimonio interessante, con il Castello normanno che ospita il Museo Archeologico.

Da Adrano si prosegue uscendo dalla città attraverso la Roccazello (o via Solichiatta), attraverso la SP Monte San Leo, verso Nicolosi (ex Trazzera Adrano-Bivio Sicilo), attraversando zone di ulivi, mandorli e vigneti, poi i castagneti della Feliciosa. A un bivio si può fare una deviazione fino al Monte Intraleo (circa 4 km).
Si discende poi verso Nicolosi per chiudere il giro seguendo, alla fine del percorso, una parte della SP 92.

Informazioni

Siti esterni

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